Villa Monzino sorge a Monterosso di Abano Terme e forse fu casa di campagna dell’illustre letterato (poeta, storico e filologo) Pietro Bembo, da dove deriva il suo nome “Villa Bembiana”. Il complesso è composto dal corpo padronale e dagli annessi, e si erge su un terrazzamento raggiungibile attraverso una scalinata; nei pressi sorge la barchessa, mentre più a sud, la casa del custode. Il Parco di Villa Bembiana, oggi appartenente al Comune di Abano Terme, all’epoca fu particolarmente curato dal consorte della contessa Monzino. Abbellito da antiche statue e da una grande vasca artificiale (peschiera), presenta una ricca vegetazione, soprattutto macchia mediterranea ed esemplari di leccio.
Villa Bembiana è esistente già dall’inizio del ‘600 e qui, nel 1918, ebbe sede l’Ufficio stampa del Comando Supremo, come ricorda la lapide affissa: “In questa villa – fu redatto – il supremo Bollettino di guerra – 4 novembre 1918 – che riepilogava scultorio immortale – sentenza di Nemesi – il trionfo d’Italia – su l’Austria distrutta”. Il bollettino n. 1268 che decretava la fine della Prima Guerra Mondiale fu successivamente passato alla firma di Armando Diaz, ospite all’albergo Trieste di Abano Terme, e alla definitiva approvazione del Re, alloggiato a Villa Lispida di Monselice, e infine firmato a Villa Giusti (Padova).
Nei pressi della Villa parte il sentiero escursionistico di Monterosso, lungo circa 3 km. Partendo infatti dal piazzale della chiesa di Monterosso, attraversando la strada principale, si percorre il vialetto verso il parco e villa Bembiana, e in fondo si svolta a sinistra per via Circuito Monterosso.