E’ la piazza principale di Este sulla quale si affacciano molti monumenti e luoghi di interesse storico, civile e culturale tra cui il Municipio, il Palazzo del Monte di Pietà e il Palazzo Scaligero del Capitano.
La piazza Maggiore ha tutti i caratteri della piazza italiana tipica: in parte porticata, con edifici rappresentativi su uno o due lati, e soprattutto con una dimensione tale per cui un passante da un lato può riconoscere un amico dall'altro lato, secondo la definizione delle piazze italiane del grande architetto Luis Kahn.
La Piazza Maggiore della metà del 1500 era già dotata dei fronti porticati e commerciali, degli edifici aulici a oriente e a sud, del rapporto con la strada larga del Borgo nuovo (l'attuale via Matteotti) che la caratterizzano oggi. Addirittura il pennone del gonfalone era posizionato come ora in vista del Castello. Diversamente da oggi un canale scorreva al posto dell'attuale via G.Negri, separando la città dal Castello, che era connesso da un solo ponte, lungo l'asse che attraversa Piazza Maggiore sino alla Porta Vecchia.
La piazza di quasi 300 anni fa ha di fatto l'assetto attuale, perfezionando quello già configurato da oltre due secoli. Nelle carte storiche il centro della città è sempre rappresentato come un sistema organico di piazze, con Piazza Maggiore quasi non separata dalla piazza della Legna (l'attuale Piazza Trento-Trieste-Beatrice). La prima più con ruolo di rappresentanza e la seconda di servizio.
Il tram è un segno di modernità e soprattutto di urbanità: Este diventa grande e dal 1906 è dotata di tramvia elettrica (che sarà chiusa nei primi anni '30), come i capoluoghi di provincia. Il tram, da via Massimo d' Azeglio, passava per via Vittorio Emanuele II (ora via Matteotti), piazza Vittorio Emanuele II (ora Piazza Maggiore), via Principe Umberto e via Principe Amedeo, dove la linea si diramava da una parte fino alla stazione ferroviaria di Este, dall'altra fino alla stazione di S.Elena, sulla linea ferroviaria Padova - Bologna, a 5 km..
Risale al 1933 l'installazione del nuovo pennone che svetta sulla città, alto come un campanile, frutto della produzione industriale nazionale dell'epoca, ''in acciaio di qualità che sostituisce il legno tradizionale''. Issato per celebrare le glorie patrie, diventa oggi più serenamente il tronco che sorregge un cono sfavillante di luci, al centro di una piazza calorosa e avvolgente, durante le festività natalizie.
La piazza, sino a 50 anni fa intitolata a Vittorio Emanuele, è da sempre palcoscenico perfetto per gli eventi e le attrazioni di passaggio. E' frequente, oggigiorno, l'allestimento della piazza per importanti manifestazioni, come si fa di un teatro naturale.
E' evidente allo sguardo l' integrazione tra via Matteotti e la piazza Maggiore che formano uno spazio unico in cui l'intera città si riconosce. Un'effetto che è impossibile ad ottenersi senza la pedonalizzazione dell'intero sistema e la partecipazione dei commercianti e dei pubblici esercizi che animano questo luogo centrale.