Un parco di verde impenetrabile che caratterizza il versante accanto al Castello: così si percepisce una delle più rappresentative tenute nobiliari dei veneziani che dai primi del '500 utilizzavano Este come sito di villeggiatura. Passata dai Cornaro ai Farsetti ai Benvenuti la tenuta ha cambiato faccia più volte nel parco e negli edifici, lasciando ad ogni passaggio tracce importanti.
In attesa di un restauro complessivo, nel 2015 una parte del Parco della villa è stata resa accessibile da una serie di interventi di recupero, a cura di gruppi di volontariato, che hanno riordinato il giardino e restaurato alcuni arredi (come le fontane) e parte degli annessi rustici, ottocenteschi e con reperti più antichi.
La tenuta della dei Cornaro non era segnata, a metà del 1500 altro che dal portale del Falconetto aperto in una recinzione murata.
Gli edifici all'interno erano probabilmente modesti, veri e propri casini di caccia, improntati a quella sobrietà che piaceva ad Alvise Cornaro, che era affezionatissimo al luogo non per il costruito, ma perche lo riteneva “uno amenissimo giardino in monte a Este pieno di diversi e delicati fonti e di perfettissime uve che fanno perfetti vini”.
Ai primi del '700 la villa ''nuova''era una villa-palazzo "standard" tra quelle venete dell'epoca, caratterizzata dal portico al piano terra (probabilmente per una ricerca di ombra, opportuna data l'ottima esposizione del versante), e dall'imponente movimento terra antistante, necessario per realizzare un parterre piano davanti all'edificio, dato il versante in pendenza.
La sistemazione settecentesca del Parco probabilmente era concentrata su alcuni interventi di architettura del verde: parterre, fontane, scale prospettiche a monte a far da fondale di cui non sembra esserci traccia dopo il successivo intervento ottocentesco.
La tenuta viene acquistata a metà 1800 dalla famiglia Benvenuti, ancora veneziana, che ridisegna alla moda romantica tutto il parco, probabilmente chiamando Jappelli, noto nel Veneto per le architetture del verde. Nell'intervento fu ridisegnato anche il bordo della tenuta, impiantando la pineta a monte, che oggi rimane per parti come uno skyline memorabile della città. L'edificio attuale è il risultato di modifiche ottocentesche dell'assetto della villa settecentesca: vi fu aggiunto un piano ed è sparito il tetto a timpano della finestratura superiore. Le bucature hanno perso la gerarchia della villa e sembrano più appartenere ad un modesto palazzetto di città.