Ita Eng Deu

Via Sassoni Cinto Euganeo 35030 Cinto Euganeo

Maronari del Venda

Località: Cinto euganeo

La coltivazione del castagno per la produzione del frutto (castagna o marrone) nel territorio dei Colli Euganei ha origini antichissime risalenti all’epoca romana, come testimonia Plinio (I sec. a.C.) raccontando che l’innesto dei castagni fu insegnato ai napoletani dall’estense Corelio. Il castagno cresce su terreni silicei come quelli derivanti da rocce vulcaniche dei Colli Euganei e ricopre in prevalenza i versanti settentrionali più freschi, pur essendo presente, come in questo caso, anche in altre zone. La fioritura avviene verso fine maggio - giugno ed emana un tipico odore molto pregnante. I frutti, derivanti ciascuno da un fiore, maturano all’interno del caratteristico riccio spinoso; più precisamente si parla di castagna quando in ciascun riccio maturano due o tre frutti, di marrone quando la varietà di castagno porta a maturazione un solo esemplare per riccio. Il maronàro è ottenuto tramite innesto dal castagno, procedimento che consente la produzione di frutti più grossi e gustosi. Questi maestosi alberi secolari sono riconoscibili anche per le fessurazioni del tronco a spirale sinistrorsa che li fa apparire come avvitati su sé stessi.
Sono molto visibili grandi cavità interne dei tronchi di dimensioni che possono raggiungere una lunghezza di qualche metro. I maronàri raggiungono un’altezza di circa 13 metri con una circonferenza che varia tra i 4 e i 5 metri; l’armoniosa chioma si sviluppa in modo articolato diramandosi dal tronco a circa 5 m da terra. La loro coltivazione, un tempo molto diffusa perché il delizioso frutto era fonte di guadagno e base dell’alimentazione, ormai si è drasticamente ridotta a pochi esemplari che documentano il passato sfruttamento delle risorse del territorio euganeo. Testimoni viventi di secoli di storia, i maronàri hanno resistito ad avversità atmosferiche, calamità naturali, ma soprattutto alla trasformazione del territorio operata dall’uomo. I grandi alberi oltre ad avere un interesse scientifico ed un’importanza storica e culturale rappresentano un laboratorio a cielo aperto.
Il bosco di castagni viene detto "E Castagnare de Baderla" (Baderla è il soprannome di un abitante locale) ed è formato da una decina di castagni secolari, ma uno in particolare ha il diametro di oltre 3 metri. La parte aerea della pianta madre non c’è più ma le sue radici sono vive e hanno dato vita a tre nuovi castagni che stanno diventando a loro volta secolari. È stato calcolato che la pianta "madre" è vecchia di circa 1.000 anni, resistendo anche alle conquiste di Ezzelino da Romano.

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