Ita Eng Deu

3. Il sentiero Atestino

Lasciata l'auto nel parcheggio del Bar Ventolone, s'imbocca il sentiero Atestino in corrispondenza di un capitello votivo. Si segue la stradella a destra del capitello in direzione est tagliando i versanti meridionale e orientale del Monte Piccolo. Il percorso procede prima tra uliveti, poi nel bosco che si alterna alla macchia. Si giunge alla frazione di Corte Vigo e si scende, sempre nel folto della macchia, sino alla stradina secondaria denominata via Ventolone. La si percorre piegando a sinistra, attraverso una conca verdeggiante di coltivazioni per poi risalire sino all'edificio denominato "casa del parroco". Si prosegue lungo la cresta est del Monte Orbieso; una breve deviazione raggiunge i resti del Convento di Santa Maria di Orbise, posto sulla sommità del colle (m 330).
Dopo breve discesa su percorso sterrato, si incontra la strada asfaltata che scende al capitello di Sant'Antonio. Da qui si imbocca il sentiero in leggera salita che, fiancheggiato da un filare di mandorli, toccando l'antica chiesa di San Gaetano sul Monte Fasolo (m 289).
Arrivati sulla sella del monte si entra in un vigneto di proprietà privata, segnalato dal cancello in ferro sempre spalancato. Seguendo la segnaletica si giunge alla vetta del Monte Rusta, attraversando un folto bosco; qui una deviazione conduce a Villa Beatrice d'Este sulla sommità del Monte Gemola. La villa in passato fu monastero benedettino e ospitòla Beata Betraiced'Este. Dalla villa si torna poi sulla strada asfaltata che scende a destra fino alla "Fonte del Pissarotto". Una piantagione di allori e un piccolo cancello annunciano la contrada Muro. Costeggiando il muro della stradina che scende ad un antico lavatoio all'imbocco della valle dell'Abate. Da qui si risale la dorsale delle Marlunghe in un ambiente arido e aperto che si affaccia sul Monte Cero e sul Monte Castello. Terminata la salita si svolta prima a destra e poi a sinistra, inoltrandosi sulla strada asfaltata fiancheggiata da vigneti e mandorli; dopo circa 300 metri, si gira a sinistra, per poi, dopo poco, prendere a sinistra un sentiero che con dolce zigzagare tra aceri e ginestre conduce alla strada che si infila tra le case di Arquà Petrarca e giunge proprio ai piedi della Casa del Petrarca. La lunga escursione si conclude vicino all'Oratorio della SS. Trinità, nel ricordo del cantore di Laura che scelse questo sperduto paesino dei Colli come dimora per i suoi ultimi anni e lo rese universalmente famoso.

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